Se non hai mai sentito parlare di Abraham Wald, preparati a scoprire un genio che ha cambiato il modo in cui analizziamo il mondo. Wald è l’eroe che non sapevi di dover ringraziare, non solo per aver salvato vite durante la Seconda Guerra Mondiale, ma anche per averti dato una lezione fondamentale su come evitare errori logici, nel marketing e oltre.
Un salto nel passato: chi è Abraham Wald?
Abraham Wald nacque il 31 ottobre 1902 a Cluj, nell’attuale Romania (all’epoca parte dell’Impero Austro-Ungarico), in una famiglia di ebrei ungheresi. Fin da giovane mostrò un talento straordinario per la matematica. Tuttavia, come spesso accade ai geni, la sua strada non fu affatto semplice. Dopo essersi laureato in matematica presso l’Università di Vienna, si trovò disoccupato a causa delle discriminazioni razziali e politiche. Durante l’ascesa del nazismo, Wald fuggì negli Stati Uniti, dove il suo talento fu finalmente riconosciuto. Qui lavorò per il Comitato di Ricerca Statistica durante la Seconda Guerra Mondiale e, in quel contesto, narra la leggenda (forse un tantino romanzata) ebbe un’intuizione che certo salvò molte vite.
Il survival bias: la lezione di Wald che salvò vite
Durante la guerra, l’esercito alleato aveva un problema: troppi aerei venivano abbattuti. Analizzando i danni sugli aerei che tornavano dalle missioni, i militari pensarono di rinforzare le aree più colpite, come le ali o la fusoliera. Wald, invece, capì che stavano guardando solo i superstiti, ignorando quelli che non tornavano. Le aree senza danni apparenti erano, in realtà, i punti critici: motore, cabina di pilotaggio e serbatoi di carburante.
La sua intuizione salvò migliaia di vite, dimostrando che per prendere decisioni corrette non bisogna concentrarsi solo su ciò che è visibile (o sopravvissuto), ma anche su ciò che manca. Questo concetto, noto come survival bias, è una lezione universale che si applica ben oltre il campo di battaglia.
Survival bias: cos’è e perché conta
Il survival bias è l’errore logico che commettiamo quando ci concentriamo solo sugli elementi che hanno superato un processo, ignorando quelli che non ce l’hanno fatta.
Un esempio semplice? Pensare che tutte le startup di successo siano guidate da geni carismatici e dimenticare le migliaia di altre startup che, pur avendo idee brillanti, sono fallite. Nel marketing, questo bias è dietro l’eccessiva attenzione ai casi di studio di campagne virali, senza considerare quelle che non hanno mai ottenuto risultati.
Come evitare il survival bias nelle decisioni di marketing
1. Analisi completa dei dati
Non limitarti a guardare i successi. Esamina anche i fallimenti. Ogni campagna pubblicitaria, anche quelle meno performanti, ha lezioni preziose da insegnare. Se guardi solo i vincitori, è come cercare di imparare il poker guardando solo chi ha fatto un full.
2. Test e sperimentazione
Non dare per scontato che una strategia funzionerà solo perché ha avuto successo altrove. Prova e riprova. Le campagne di marketing più efficaci sono quelle costruite su sperimentazioni continue e dati reali, non su supposizioni.
3. Pianificazione e gestione del rischio
Wald ci insegna a considerare ciò che non vediamo. Pianifica con uno sguardo completo, valutando anche i rischi nascosti. Questa visione ti aiuterà a prepararti per ogni eventualità, evitando sorprese indesiderate.
Oltre il marketing: applicazioni del survival bias in altri ambiti
Il Survival Bias non si limita alle decisioni aziendali.
- Selezione del personale: non assumere qualcuno solo perché somiglia al tuo miglior dipendente. Considera anche i profili che hai scartato in passato.
- Investimenti finanziari: ricorda che ogni storia di successo in borsa ha dietro di sé un esercito di fallimenti.
- Relazioni personali: non basarti solo sulle storie d’amore che funzionano. Anche i fallimenti insegnano (spesso più di quanto vorresti).
Un grazie a Wald e al Bias che (non) vediamo
Purtroppo, Abraham Wald non visse abbastanza per vedere l’impatto duraturo del suo lavoro. Morì in un incidente aereo nel 1950, un’ironia amara per chi ha salvato tanti aviatori. Tuttavia, il suo lascito vive nelle decisioni più informate che ogni giorno possiamo prendere grazie alla sua intuizione.
La prossima volta che guardi una campagna pubblicitaria di successo, o rifletti su una decisione importante, chiediti: cosa sto trascurando?. E quando trovi la risposta, ricordati di Abraham Wald, il genio che ci ha insegnato a guardare oltre il visibile. Grazie, Wald, per averci aiutato a vedere l’intero quadro… e per averci fatto risparmiare un sacco di errori.
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